le cose che mi mancano di più da quando c’è internet su (quasi) tutti i cellulari:
smettere di lavorare quando esco dall’ufficio.
andare davvero in ferie.
fare una cosa alla volta.
essere tutta qui e ora, parlando con chi è qui, ora.
incrociare gli sguardi delle persone camminando per strada, in metropolitana, in coda alla cassa, in sala d’attesa, in ascensore.
no, in ascensore forse no.
la tua voce.
(sei) imprigionata nella tecnologia..?
^_^
tutti lo siamo, non credi?
Io invece pensavo a prima di internet,
quando condividere era ancora una parola “speciale”,
quando ci scrivevamo ancora le lettere a mano,
quando tutto (conoscerti*, parlarti, stare insieme) era forse più difficile e perciò, per certi versi, più bello.
E pensavo a prima del telefonino (vabbe’, tu forse non eri nemmeno nata…).
Farti uno squillo (a casa) prima di chiamarti, così sapevi che ero io e rispondevi tu.
Uscire di casa solo per raggiungere *la* cabina telefonica (mi ci vollero mesi per trovare quella giusta) e chiamarti da lì.
Aspettare con ansia il momento in cui avresti telefonato.
Farmi bastare quella conversazione fino a quando non ci saremmo risentiti o rivisti.
Comunicare con te anche ad occhi chiusi.
Sentire l’emozione nella voce (io nella tua, tu nella mia).
Sentirti respirare, sospirare, ridere, sorridere.
questo commento è un post (più bello del mio).
il mondo prima del telefono me lo ricordo bene, era un mondo fatto di pazienza, di attesa e di fiducia: se ti dico che ci sono, che ti chiamo, che ti passo a prendere, lo faccio.