Conoscevano la dolcezza, l’inganno, la malinconia, l’estasi e l’apatia. Si erano separati e ritrovati varie volte. Però non si erano mai ignorati, a dispetto del tempo o dello spazio. La stabilità del loro amore era più un fatto di coerenza che di fedeltà. La chimica tra due persone non è soltanto questione di molecole. Elena era un fenomeno atmosferico; Antares era un rifugio.
Può darsi che i nomadi soffrano meno dei sedentari. Può darsi che il loro dolore, non essendo legato a ricordi di luoghi stabili, costruiti in anni di dedizione, sia più lieve, come la sabbia del deserto o la brezza tra gli alberi. Può darsi.
Perché ci sono cose che non si possono dire, si possono solo mostrare.
[Ricardo Menéndez Salmón, Bambini nel tempo, Marcos y Marcos, 2015]